A New York sono ormai diversi i quartieri famosi per la Street Art: East Village, Lower East Side, Chelsea ma anche Astoria e Williamsburg a Brooklyn. Un punto d’osservazione che regala molte soddisfazioni in questo campo è il percorso sopraelevato dell’High Line che sovrasta il quartiere di Chelsea e offre bellissime vedute dall’alto sulla città. Esistono poi veri e propri itinerari sulle tracce delle più belle pareti colorate. Personalmente, durante le mie passeggiate a zonzo, amo lasciarmi sorprendere dai nuovi disegni sempre più elaborati e importanti e risalire ai diversi autori attraverso le firme che ormai sono sempre un rimando al profilo Instagram dell’artista.
E’ così che qualche anno fa ho scoperto Kobra, il muralista brasiliano del momento, che ha fatto molto parlare di sé specialmente in seguito alla realizzazione delle sue ultime opere newyorkesi: “Tolerancia” a Chelsea (18Th street/ 10th avenue), “60 Years of MJ” nell’East Village (11th street/ 1st avenue) e “The Braves of 9/11” (780 third avenue).
Ma chi è Kobra? Eduardo Kobra nasce nel 1976 nella periferia povera di San Paolo dove fin da ragazzino coltiva la passione per il disegno. Nonostante qualche guaio con la legge per aver danneggiato l’ambiente a causa dell’uso improprio degli spray colorati sui muri, Kobra sviluppa presto una vera e propria abilità artistica che lo porta negli anni a diventare uno dei più famosi muralisti al mondo. Il suo interesse è rivolto a momenti storici significativi, con particolare attenzione e sensibilità a importanti cause sociali. Nei suoi murales ritrae personaggi famosi che si sono distinti in diverse epoche storiche per la lotta alla violenza e la promulgazione della pace nel mondo. Tra questi ad esempio Gandhi, Anna Frank, Malala Yousafzai e Madre Teresa.
Oltre alla rilevanza dei temi proposti, il grande successo di Kobra è dovuto anche ad uno stile particolare che rende i suoi murales inconfondibili e all’utilizzo di colori vivaci e brillanti che, insieme alle geometrie lineari, attirano inevitabilmente lo sguardo dei passanti che divengono in qualche modo parte dell’opera stessa. Le immagini iper-realistiche dei personaggi-icona ritratti, basate su fotografie spesso molto famose, sono infatti proposte tra giochi di colore caleidoscopici che trasmettono allegria e ottimismo nonostante la profondità dei temi trattati.
Proprio la scorsa settimana mi trovavo a passeggiare a Midtown e sulla 49esima strada (angolo 3rd avenue), proprio di fronte alla famosissima steakhouse Smith & Wollensky, e mi sono imbattuta nell’artista in persona che, con il cappello scuro che è ormai il suo accessorio simbolo, era intento ad ultimare l’ultimissima opera di Street Art newyorkese creata per commemorare l’anniversario dei tragici attentati dell’11 Settembre. Il murales ritrae un pompiere stremato dagli sforzi, fisici e morali, fotografato in ginocchio, forse nell’atto di pregare, al termine di una faticosissima e infinita giornata di scavi tra le macerie di Ground Zero e celebra simbolicamente tutti gli eroi che hanno rischiato le proprie vite fornendo i primi soccorsi subito dopo gli attentati alle Torri Gemelle. Sullo sfondo un’enorme bandiera americana celebra la forza degli Stati Uniti, dove si riconoscono i profili delle due torri.
Sono rimasta ad osservare Kobra e il suo team di aiutanti intenti alla realizzazione del murales
per un tempo infinito, ipnotizzata da quella figura che pian piano prendeva forma sulla parete davanti ai miei occhi. Ho avuto modo di complimentarmi di persona con gli artisti, gentilissimi e disponibili a rispondere a qualche domanda da parte della piccola folla di curiosi raccoltasi insieme a me. Rinnovo quindi qui i miei complimenti e se siete a New York vi consiglio di fare una piccola deviazione dai vostri itinerari per ammirare di persona questa vera e propria opera d’arte!
Ho visto quello di Gandhi quando ero a NY qualche settimana fa! una meraviglia!! 🙂